V i g n e t i

Il nostro vigneto

Ubicazione: località Badia, nella pianura a mezza via fra Castagneto Carducci e Bolgheri, a circa 5 km dal Mar Tirreno.

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Superficie totale: 9 ettari

Vitigni: Cabernet Sauvignon 4,5 ettari, Cabernet Franc 2,5 ettari, Syrah 2,5 ettari, Viognier e Vermentino 1 ettaro.

Impianto vigneti: densità 6,900 viti/ettaro, cordone speronato unilaterale. Tutte le viti provengono da un vivaio specializzato in Francia. Ci sono 5 diversi cloni di Cabernet Sauvignon, che ci permette di ottimizzare aromi e complessità.

Terroir: Il territorio era anticamente paludoso (la Maremma) costituito da un suolo di impasto di sabbia,  pietrisco e argilla, in parte di origine alluvionale portato dai corsi d’acqua giù dalle colline e in parte lasciate dai riflussi del mare. Questo spiega le notevoli variazioni delle composizione minerale del suolo in pianura. Il clima è di giornate calde temperate dai venti provenienti dal mare e dalle colline, e di notti fresche, che creano uno speciale microclima, ideale per i Cabernet.

G e s t i o n e d e i v i g n e t i :

  • I lavori in vigna sono quasi tutti fatti a mano
  • La gestione segue i principi della «culture raisonnée» con interventi solo secondo il bisogno e non automaticamente per prevenzione, cioè nel massimo rispetto della natura.
  • Durante tutto l’anno pratichiamo un’accurata gestione dell’apparato fogliare in funzione delle condizioni climatiche per ottimizzare la maturazione, vendemmia verde per mantenere bassa la produttività e gli aromi e sapori al massimo.
  • Vendemmia manuale in settembre/ ottobre.
  • Produzione media: circa 55000 bottiglie anno, ossia circa una bottiglia per pianta
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Toscana

C h e c o s ' è B o l g h e r i

Bolgheri è un piccolo villaggio medievale nel comune di Castagneto Carducci, sulla costa toscana, dove rimane ancora viva la cultura contadina di un tempo, tipica della Maremma Toscana.

Si trova in fondo a un viale di oltre 2000 cipressi centenari lungo 5 km che congiunge le colline col mare, reso famoso dal premio Nobel per la Letteratura Giosuè Carducci

vino bolgheri doc

Che cos'è la
D.O.C. Bolgheri?

A rivoluzionare la storia di Bolgheri fu il Marchese Mario Incisa della Rocchetta, che si trasferì in Toscana avendo sposato la Contessa Clarice della Gherardesca nel 1930.

In una zona dove i vini rossi che si producevano erano per lo più rustici, Mario Incisa volle provare a creare un nuovo tipo di vino, ispirato dal modello qualitativo dei vini francesi che era abituato a bere e apprezzare.

Egli prelevò dai Duchi Salviati, a Migliarino Pisano, delle marze di Cabernet (un clone italiano dunque) che impiantò nel 1942 e successivamente nel 1944 a Castiglioncello di Bolgheri.

Nel 1972 vide la luce il primo Sassicaia ufficiale, della vendemmia 1968. Già soli due anni dopo, Gino Veronelli si innamorò di quel vino e cominciò a farlo conoscere al mercato italiano. I successi non furono solo nazionali. In una degustazione alla cieca di Decanter infatti il Sassicaia 1978 sbaragliò tutti gli altri Cabernet del mondo presenti, ma è con l’annata 1985 e i primi 100 punti assegnati da Robert Parker a un vino italiano che il mito si consacra.

Nel 1983 fu approvato il primo Disciplinare di tutela dei Vini Bolgheri. L’assemblea della Pubblica Audizione, pur fra qualche perplessità̀ e contrasto, approvò un testo di disciplinare di stampo abbastanza tradizionale. Dalla creazione della prima DOC Bolgheri si evidenziarono quindi due tendenze produttive sul territorio: i vini Bianchi e Rosati protetti dalla denominazione ed i vini rossi invece catalogati come ‘vini da tavola’ o comunemente indicati come Supertuscans.

 

A seguito di ciò dunque il territorio di Bolgheri non era conosciuto per la sua vocazione vinicola in quanto i vini più pregiati non avevano Bolgheri scritto in etichetta ed i vini a denominazione di origine, bianco e rosato non avevano caratteristiche tali da rendere riconoscibile e rinomato un territorio nel mondo. L’aumento del numero di etichette accomunate da un’alta qualità e dall’impossibilità di ricevere una qualsiasi forma di tutela stigmatizzò ancora di più l’inadeguatezza del disciplinare del 1983. Bisogna però aspettare fino al 1994 prima della tanto attesa modifica con cui si riforma la DOC, rendendo ammissibili i vini rossi. Contestualmente viene inserita nel disciplinare anche la sottozona Bolgheri Sassicaia, che precisa tra le altre cose i limiti territoriali a ridosso dell’abitato di Bolgheri in cui poter produrre questo vino, ricadenti all’interno della Tenuta San Guido.

Pochi mesi dopo, nel gennaio 1995, viene fondato il Consorzio per la Tutela dei vini DOC Bolgheri.

Oggi la denominazione Bolgheri DOC ha una superficie vitata di 1370 ha ei 65 produttori iscritti al Consorzio rappresentano il 95% del totale.

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